“Parco delle Ginestre”, oltre dieci anni di degrado. La denuncia dei residenti
Questa settimana abbiamo raccolto la segnalazione di alcuni residenti di “Parco delle Ginestre”, il complesso residenziale che sorge nei pressi dell’Ites “Pertini – Anelli”. Quel quadrilatero, delimitato da via Dell’Andro e via Ginestre, in cui, per intenderci, campeggia l’enorme cratere che da anni imita le spoglie di un tempio moderno, con le sue colonne in ferro e cemento che si ergono stanche.
La nostra attenzione viene richiamata, in principio, sul tratto di strada compreso tra via Massaro e via Giandomenico De Carolis. A inizio dell’anno, dopo varie sollecitazioni, l’Amministrazione ha provveduto a rattoppare le buche presenti: vere e proprie voragini che rappresentavano un quotidiano “attentato” alla “sopravvivenza” delle automobili.
Ottime le intenzioni, meno lusinghieri i risultati conseguiti. Da quanto apprendiamo, non si è proceduto alla scarnificazione dell’asfalto preesistente per poi stendere il nuovo tappetino; bensì ci si è limitati a una frettolosa “spolverata” di bitume, per giunta nella sola parte centrale della strada.
Una procedura, a dir poco bizzarra, che ha finito per aggravare i problemi: «Così facendo – ci spiegano alcuni residenti – hanno creato un “effetto dosso” che, oltre ad essere pericoloso per la circolazione, facilita gli allagamenti. Via Ginestre, infatti, da sempre è il recapito finale di tutte le acque meteoriche che provengono da via Valentini, il che rende l’area di per sé soggetta a vere e proprie inondazioni. Con il “gradino” artificiale che hanno realizzato, se si verifica una pioggia un po’ più intensa, le acque prima di avere il tempo di essere assorbite dai tombini, posizionati al centro della carreggiata, defluiscono verso i lati, ovvero verso le traverse dove ci sono le nostre abitazioni, con tutti i disagi che è facile immaginare. Tra l’altro, alcuni di questi canali d’ispezione sono stati ostruiti, rendendo ulteriormente difficoltoso il corretto deflusso delle acque».
«L’Amministrazione – incalzano i cittadini – ha trovato le risorse per asfaltare la strada poderale che da via Ginestre si allunga verso le campagne. Va benissimo andare incontro alle esigenze degli agricoltori; tuttavia, ci chiediamo quanto sarebbe costato sistemare dignitosamente un centinaio di metri in più, piuttosto che “accontentarci” con un lavoro eseguito male e senza criterio». Difatti, il dato che balza subito agli occhi è la scarsa perizia con cui è stato condotto il rattoppo che, sebbene abbia pochi giorni di vita, presenta già varie sconnessioni in più punti. Insomma, soldi sprecati e problema irrisolto.
«Ci troviamo in una zona perimetrale all’Istituto Superiore» – riflettono i residenti, facendoci notare che questa dovrebbe essere una ragione più che sufficiente per porre maggiore attenzione alla viabilità. Invece, negli anni, si è optato per “interventi spot”, rimandando la programmazione di una risoluzione strutturale, fatta a regola d’arte, che duri nel tempo. «Del resto – annotano amareggiati – uno dei punti qualificanti del programma con cui l’Amministrazione Resta si è presentata ai cittadini era proprio quello di migliorare la viabilità, soprattutto quella delle “periferie”. È trascorso un anno e mezzo e questo impegno è rimasto sui palchi elettorali».
“Siamo stanchi di essere ignorati”
L’asfalto malandato è solo una tappa dell’odissea vissuta da chi ha deciso di acquistare casa a “Parco delle Ginestre”: in vari tratti manca la segnaletica orizzontale, in particolare quella che delimita gli stalli di sosta delle autovetture; inoltre, alcune vie del complesso, come la maggior parte delle lottizzazioni più “recenti”, sono sprovviste della pubblica illuminazione.
Se non bastasse, in fondo a via Massaro insiste un altro suolo dimenticato: originariamente si sarebbe dovuta realizzare un’area verde ma, come spesso è accaduto a Turi, il progetto è abortito per il fallimento dell’impresa edile. L’erbaccia ha quindi modo di crescere indisturbata, diventando l’habitat ideale per insetti e zanzare. E, proprio a causa di questa incuria, c’è già stata la prima “vittima”: «Qualche anno fa, d’estate, le sterpaglie presero fuoco e – ci raccontano – uno dei residenti non fece in tempo a spostare la propria autovettura, che fu distrutta dalle fiamme».
«Ognuno di noi – concludono i residenti – paga puntualmente le tasse che, come è stato ripetuto a più riprese, servono a garantire i servizi. Evidentemente, dobbiamo concludere che per il governo locale non siamo cittadini di Turi a pieno titolo».
I chiarimenti dell’assessore Dell’Aera
«La manutenzione straordinaria delle strade periferiche, iniziata con via Ginestre e con la prosecuzione di via Noci, non è ancora terminata. La fascia di asfalto cui i residenti si riferiscono è chiaramente provvisoria e rispondeva all’esigenza di tutelare la pubblica sicurezza, giacché si erano create buche talmente profonde da rappresentare un rischio concreto per la circolazione viaria.
Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, siamo di fronte a una strada non ancora acquisita al patrimonio pubblico; dunque, al momento, l’Ente non ha titolo per poter intervenire. Ad ogni modo, stiamo portando avanti la mappatura dell’intero territorio costruito al fine di avere un quadro puntuale che ci consentirà di procedere con la progressiva acquisizione.
Parimenti, tengo a precisare che sono improbabili avvisi pubblici finalizzati esclusivamente alla manutenzione ordinaria delle strade. Questa tipologia di lavori richiede la disponibilità di risorse proprie dell’Ente; impresa non facile se si devono fare i conti con un Bilancio reso asfittico dai crediti di dubbia esigibilità accumulatisi in precedenza. Ovviamente, l’Amministrazione ha tutta la volontà di reperire più risorse possibili per curare al meglio anche le aree periferiche.
Inoltre, in questo periodo di piogge, va preventivato che l’asfalto inevitabilmente si deteriora; a tal fine, nell’ultima variazione di Bilancio, abbiamo stanziato 24 mila euro, mettendo da parte un “tesoretto” necessario proprio per agire rapidamente sulle situazioni di degrado del manto stradale così come stiamo facendo nelle ultime settimane».
Fabio D’Aprile