“In Italia seri dubbi su fiume armi a regime Kiev”

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“A giudicare dai sondaggi e degli articoli della stampa, ci sono seri dubbi sulla praticabilità di inondare il regime di Kiev di armi, specialmente considerato il crescere di complicazioni incomparabilmente più importanti, problemi sociali ed economici per l’Italia”. E’ quanto afferma, in un’intervista rilasciata alla Tass, l’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov. “Deve essere chiaro che gli invii di armi non cambieranno gli obiettivi della missione speciale, ma renderanno il conflitto più lungo e più doloroso”, aggiunge il diplomatico russo.

Razov non si aspetta un cambiamento nella posizione di Roma verso Mosca con l’avvento del nuovo governo, scrive oggi la Tass pubblicando l’intervista rilasciata dal diplomatico russo a Roma. “Finora è stata tracciata una linea per la continuazione del sostegno al regime di Kiev, il rispetto delle sanzioni anti-russe” dice l’ambasciatore, ricordando come nella conversazione telefonica con Volodymyr Zelensky, il 4 ottobre scorso, Giorgia Meloni abbia confermato “l’intenzione del nuovo governo italiano di continuare la politica del sostegno al regime di Kiev”.

“La vittoria della coalizione di centrodestra e le prime dichiarazioni pubbliche dei vertici del nuovo governo in formazione ora, ovviamente, meritano attenzione e richiedono un’analisi aggiuntiva – argomenta il diplomatico russo, che ha risposto alle domande dell’agenzia di stampa di Mosca due giorni fa – Pertanto, la risposta alla domanda su cosa ci si può aspettare dal nuovo governo italiano la rinvierei fino al momento in cui si forma questo governo e quando le affermazioni spiegabili nella fase della lotta pre-elettorale in un modo o nell’altro passano nella pratica di specifiche decisioni e azioni di politica estera”. “Certo, speriamo nel buon senso” dice Razov concludendo l’intervista. (Adnkronos)

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