Lo riferisce l’Ausl, sottolineando che alcuni di questi casi si sono verificati con gravi sintomatologie, provocate non solo dal consumo di funghi tossici, ma anche da funghi commestibili consumati in cattivo stato di conservazione o non correttamente processati prima del consumo. Le intossicazioni sono collegate tutte a funghi trovati da cercatori privati, e quindi per proprio uso, consumati in ambito familiare. Pertanto l’invito che arriva dalla Sanità pubblica e veterinaria dell’azienda, in particolare dal direttore di area, Luca Cianti, è a recarsi agli sportelli micologici per far visionare gratuitamente i funghi, raccolti in modo da consumarli solo dopo l’esame del micologo.
In ogni zona dell’Ausl Toscana Centro, a Firenze, Prato, Empoli e Pistoia, il servizio è attivo presso i presidi sanitari territoriali. A Firenze anche nelle zone nord ovest e sud est. “Distinguere i funghi velenosi da quelli commestibili – avverte Cianti – è molto difficile, spesso anche per i più esperti nel settore”.