“Ho dovuto affrontare le ostilità e le offese di alcuni esponenti della sua maggioranza, qualcuno che oggi ha addirittura responsabilità di governo, ma non nutro nei suoi confronti alcun sentimento di pregiudizio, nessuno”. Lo ha affermato Ilaria Cucchi, intervenendo al Senato nel dibattito sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rivolgendosi alla premier.
“La mia battaglia per mio fratello -ha aggiunto – mi ha portato, per tutti questi tredici anni di lotta, a conoscere il mondo degli ultimi, dei derelitti. Ho fatto politica anch’io, ma sulla strada, non su queste poltrone sulle quali oggi ho l’onore di trovarmi. Riconosco in lei la prima donna presidente del Consiglio, madre e italiana. Le chiedo di andare a visitare il mondo del volontariato che ho avuto la fortuna di conoscere. Sono convinta che cambierà idea su tante realtà e sulle tante possibilità di riscatto che hanno gli ultimi”.
Cucchi ha poi definito “inaccettabili i modi violenti e disumani con i quali sono stati trattati” ieri a ‘La Sapienza’ gli “studenti affrontati come terroristi per il semplice fatto che credevano di avere ancora il diritto di protestare, di far sentire la loro voce, in modo del tutto pacifico. È davvero questo il modello di Paese che volete offrire ai nostri figli?” Cucchi ha poi concluso con un riferimento al mondo delle carceri, dove “lo Stato è fin troppo spesso assente, ed uso un eufemismo, luoghi di vita e di lavoro piegati alla sofferenza per condizioni disumane”, con “agenti e detenuti abbandonati dallo Stato, che preferisce mettere gli uni contro gli altri”.
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