“La cultura dell’accessibilità e dell’inclusività riguarda tutti, anziani fragili, malati cronici ma ancora di più chi ha una disabilità motoria, sensoriale o mentale. Godere del tempo libero è diritto universale, anche di chi è disabile. Il benessere e l’inclusione sociale delle persone con disabilità e malattie croniche e rare passano anche dal garantire una qualità della vita soddisfacente in tutti i campi, compreso quello dello svago, del turismo, dello sport, essenziali nella vita di una persona. Aspetti, purtroppo, spesso sottovalutati”. Così Antonella Celano, presidente dell’Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare (Apmarr), intervenendo alla presentazione, in modalità virtuale, del progetto ‘SiPuò – Pratiche di accessibilità’, iniziativa promossa da Apmarr Aps, Ast Aps e Uildm Mazara del Vallo Odv, e cofinanziata dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che mira a diffondere la cultura dell’inclusività in Italia.
“Con questo progetto nato nel maggio del 2021 – ricorda Celano – abbiamo voluto formare volontari nell’ambito del turismo, del tempo libero e del sociale che avessero padronanza con i temi dell’inclusività e dell’accoglienza. Non solo, le persone che hanno aderito all’iniziativa hanno potuto viaggiare, vivere esperienze culturali, socializzare. I nostri soci hanno usufruito di visite guidate, sono stati accolti in stabilimenti balneari con ombrelloni e servizi collocati uniformemente in mezzo a tutti gli altri”.
Ma “sia chiaro – avverte Celano – l’accessibilità non deve essere solo strutturale ma comprendere anche altri aspetti, primo fra tutti l’attenzione verso le persone con disabilità che ogni giorno incontrano innumerevoli difficoltà e ostacoli da superare, figurarsi in vacanza al mare o in montagna”.
Adnkronos