Il giorno 25 Ottobre, presso la Concattedrale di Acquaviva delle Fonti, si è svolta la conferenza stampa di presentazione di un nuovo Centro giovanile chiamato “Tabità. La casa dei talenti”. La struttura, ubicata nel centro storico, è stata riqualificata attraverso un finanziamento regionale e al suo interno si svolgeranno una pluralità di attività rivolte ai giovani con età compresa tra i 16 e i 29 anni. La struttura darà la possibilità di svolgere servizi di volontariato sia nella mensa Caritas che attraverso la radio, realizzando podcast e trasmissioni su temi del terzo settore. Inoltre, saranno messi a disposizione spazi per accompagnamento al lavoro e orientamento universitario, affiancamento allo studio, tandem linguistico, corsi di formazione per lo sviluppo di competenze in linea con le richieste del mercato del lavoro. Hanno partecipato il parroco Don Mimmo Giannuzzi, l’Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti, il sindaco Davide Carlucci e altri volontari che saranno parte integrante di questa iniziativa.
“La giornata odierna per la nostra comunità è importante, poiché, segna la tappa di un nuovo cammino iniziato da diverso tempo, – Don Mimmo Giannuzzi -, ringrazio tutti i Partner, i dirigenti scolastici per la realizzazione di questo progetto. Avevamo pensato di vivere un momento celebrativo per i 10 anni del Centro Granelli di Senape, ricordando i momenti salienti con i ragazzi e i loro tutor. Un progetto della Caritas avviato sul territorio di Acquaviva è una risposta fondamentale per i giovani a vivere incontri con le persone con disabilità o provenienti da altre nazioni, possa generare un grande aiuto verso la comunità, con corsi di formazione apprendendo strumenti utili per il lavoro, oppure, generando un tandem linguistico per imparare nuove lingue e conoscere le diverse culture mondiali, la formazione della radio in collaborazione con Radio Futura, realizzando trasmissioni e dibattiti su diverse tematiche, è una grande opportunità per i giovani, imparare già da subito l’arte della carità”.
“Ringrazio Don Mimmo, e tutti coloro che hanno accolto questo progetto di vitale importanza per i giovani di Acquaviva, – Mons. Giovanni Ricchiuti -,vedere la Cattedrale stracolma fa intendere che anche il popolo ha accettato questa nuova iniziativa, bisogna avere connessione e condivisone, da soli non si riesce, è importante trovare un compagno pronto ad avventurarsi per progetti che hanno bisogno di giorni, anni, di cuore, passione anche per ragazzi che hanno bisogno di essere accompagnati, perché probabilmente rimasti soli nella loro iniziale vita per tanti motivi. Oggi, si ha un giudizio sbrigativo nei giovani di oggi, bisogna spronarli ad avere visione nei propri obiettivi, questo cambierà il mondo”.
“Intravedo un luogo già pieno di vita ed energie, sicuramente sarà animato e vissuto dai ragazzi, – Davide Carlucci -, l’amministrazione comunale ha il dovere di interagire con questa nuova realtà, perché da qui, questo luogo possa essere incontro di socializzazione dove i giovani possano trovare un punto di riferimento sereno e agevole per il loro futuro. Purtroppo moltissimi giovani frequentano la stazione, un luogo senza nessuna figura umana, vogliono stare lì isolati dagli altri, è necessario possedere luoghi di qualità per loro, di socializzazione reale. Finalmente abbiamo appaltato i lavori per la velostazione, sarà un nuovo punto di riferimento per dare una risposta alla solitudine che colpisce l’adolescenza, il Comune già sta pensando di ottenere progetti specifici per quanto riguarda l’orientamento dei giovani al lavoro”.
“Tale progetto è un’opportunità che è stata data al paese grazie all’impegno della Cattedrale, di Don Mimmo e di tante figure, – Claudio Campagna -, per dare la possibilità ai giovani di non avere solo uno spazio, ma avere un obiettivo di crescita per andare a colmare i vuoti presenti in questo paese come tanti altri presenti nel Sud. L’obiettivo di Tabità è quello di dare oltre a tantissime opportunità ai giovani, di mettersi in mostra per chi possiede piccole capacità o sta iniziando ad ingranare nella sua carriera, poiché il progetto parte da chi deve completare il ciclo di studi di scuola superiore fino all’università, di poter mettere le proprie competenze a disposizione degli altri, crescere sia ad Acquaviva che nei paesi limitrofi, gli spazi dal punto di vista fisico sono tanti, dalla mensa in modo di creare momenti di condivisione, di studio, di co-working, vogliamo organizzare molteplici masterclass, workshop, si prospetta un progetto lungo e non vediamo l’ora di viverlo”.
ANTONIO SABINI
Bellissimo progetto di accompagnamento e di formazione per una fascia di età che viene quasi sempre penalizzata e trascurata. Complimenti e Auguri di buon percorso a tutti i destinatari del progetto e agli operatori che ne cureranno la formazione nel corso degli anni!