Se nel resto degli Stati Uniti i repubblicani non hanno ottenuto quello tsunami rosso che tutti prevedevano nelle elezioni di midterm 2022, in Florida invece c’è stato un vero e proprio uragano rosso, con il governatore Ron De Santis che ha vinto con un vantaggio di quasi il 20 per cento sullo sfidante democratico Charlie Crist: la vittoria che proietta il 44enne italoamericano a pieno titolo nella corsa per la Casa Bianca nel 2024.
La portata storica della vittoria di DeSantis – che ha conquistato la roccaforte democratica in Florida di Miami, come era riuscito a fare solo Jeb Bush nel 2002 quando vinse con un vantaggio però di 13 punti – è quindi è un vero schiaffo per Donald Trump, che in Florida vinse con un vantaggio di appena 3 punti.
L’ex presidente da giorni attacca DeSantis, segno che lo teme come possibile avversario alle primarie repubblicane. E ieri è arrivato addirittura a rivolgere delle enigmatiche minacce: “Potrei dirvi delle cose su di lui che non sono piacevole, lo conosco meglio di chiunque altro, forse meglio della moglie”.
Da parte sua DeSantis, noto per lo spirito pugnace, non replica per ora agli attacchi e si gode la vittoria: “ringrazio il popolo della Florida per l’enorme sostegno, non solo abbiamo vinto un’elezione, ma abbiamo riscritto la mappa elettorale”, ha detto, riferendosi al fatto che con i risultati elettorali di ieri la Florida, per anni lo stato in bilico per eccellenza, si conferma solidamente repubblicana.
Il repubblicano però non ha mancato di dare un tono più nazionale alla sua vittoria, quindi lasciando presagire una prossima discesa in campo per la Casa Bianca, affermando che con lui la Florida è diventata “la terra promessa” per chi fugge da città e stati guidata da leadership fallimentari democratiche. “Mentre il nostro Paese fallisce, a causa della leadership fallimentare di Washington, la Florida è sul giusto binario”, ha aggiunto.
A conferma delle parole di DeSantis sulla trasformazione della mappa elettorale, ieri è stata una grande notte elettorale per i repubblicani della Florida che hanno confermato seggi, come quello del senatore di origine cubana Marco Rubio, e ne hanno vinti nuovi, anche a causa del fatto che i democratici hanno investito poco per la campagna elettorale in uno stato ormai considerato perso.
Decisivo per la portata del successo di DeSantis, Rubio ed altri repubblicani è il sostegno della comunità latina, che in Florida è tradizionalmente più conservatrice che negli altri stati, a causa della forte influenza della comunità degli esuli cubani.
Una tendenza che è stata accentuata, anche nelle aree tradizionalmente dem come Miami, con l’afflusso dei nuovi esuli venezuelani, nicaraguensi e colombiani, sui quali ha fatto effetto la campagna repubblicana di presentare i democratici, in particolare i ‘socialisti’ alla Bernie Sanders e Alexandra Ocasio Cortez, vicini ai modelli fallimentari dei governi di sinistra latino americani. (Adnkronos)