“Nessuna riforma ci separerà”
Venerdì pomeriggio una delegazione di sindaci di Recovery Sud incontrerà il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore, per concordare iniziative e progetti che vadano in direzione opposta alla spaccatura dell’Italia che si sta progettando con l’autonomia differenziata.
Parleremo di proposte di collaborazione tra il capoluogo e i nostri Comuni, dai quali provengono molti studenti e lavoratori che vivono nel capoluogo emiliano.
Grazie ai collegamenti e alle tecnologie, questi meridionali, a differenza del passato, non hanno chiuso i ponti con la terra in cui sono nati e possono essere i protagonisti di progetti di collaborazione che facciano crescere sia il Sud che il Nord, valorizzando proprio le conoscenze e le relazioni acquisite nei luoghi di partenza e in quelli che li ospitano.
Per questo dalle 17.30 in poi, all’Altro Spazio, in viale Nazario Sauro, saremo a disposizione per incontrare tutti i pugliesi, i campani, i calabresi, i siciliani e tutti gli altri italiani del Sud che sono partiti dalle nostre città e vivono a Bologna. Per ascoltare suggerimenti e punti di vista sui nostri intenti e su ciò che rischia di accadere in Italia se verrà approvata questa riforma.
Cooperazione: questa è l’idea che vogliamo contrapporre al disegno dell’autonomia differenziata teso a dividere la nazione.
Solidarietà: questo è ciò che chiediamo a una regione che ha sempre creduto nei valori dell’eguaglianza e della coesione.
Comprensione: è quello che auspichiamo in risposta a chi cerca di ingaggiare bracci di ferro sulle risorse del Pnrr, come se non esistessero i divari storici – la mancanza di asili, di palestre, di treni efficienti, eccetera – che le nostre città devono colmare. Come se le risorse del Recovery Plan non fossero state indirizzate all’Italia soprattutto a causa dei pessimi indicatori economici.
Ma con la città degli Asinelli, storicamente nota per la sua ospitalità, si può costruire un modello di sviluppo a partire dal confronto sulle buone prassi che possano consentire di valorizzare le nostre aree industriali e tutte le risorse poco sfruttate del Mezzogiorno.
Perché dalle crisi si esce insieme, e mai “separati”!