“Secondo fonti di stampa internazionali sarebbero almeno 6.500 le persone uccise da orari di lavoro massacranti, totale assenza di sicurezza sui cantieri e condizioni di schiavitù lavorativa. In questi anni si sono susseguite le denunce delle violazioni dei diritti umani e le inchieste giornalistiche che hanno raccolto prove degli incidenti mortali e dei corpi mutilati. Nulla è cambiato: the show must go on. Mi chiedo allora quale messaggio stiamo mandando ai ragazzi e alle ragazze che amano il calcio? Di quali valori questo appuntamento si sta facendo portatore? Certamente non di quelli che caratterizzano lo sport, ossia rispetto della persona e delle regole, solidarietà, lealtà”, aggiunge.
“La scelta di svolgere questi Mondiali in Qatar è stata dettata dalla logica del profitto. La Fifa, Federazione internazionale di calcio, ha stretto un patto con la monarchia che governa il Qatar, nota per i suoi metodi discriminatori e razzisti e per le sue politiche oscurantiste sui diritti civili. Lo ha fatto in nome del denaro. Oggi, al fischio di inizio dell’arbitro, l’unica cosa da fare è cambiare canale”, conclude l’esponente dem.