“La condotta adottata da Wind Tre è quella, dunque, di aver aumentato i Giga disponibili e il costo mensile del piano tariffario di alcuni clienti ‘mobili’ dandone comunicazione come se fosse una modifica contrattuale unilaterale e al contempo prevedendo, in aggiunta alla facoltà di recedere dal contratto/cambiare operatore contemplata dalla citata disposizione, anche la possibilità per l’utente di mantenere l’originaria offerta con modalità in opt-out, rifiutando la modifica tramite Sms”.
Ma l’utente non interessato all’aumento di Giga a pagamento ha potuto, “solo attuando un comportamento attivo, rifiutare espressamente il servizio aggiuntivo e il relativo addebito supplementare”, spiega ancora l’Authority che per questo ha chiesto un parere all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che ha sottolineato come di fatto “l’attivazione del servizio che offre Giga aggiuntivi e il correlato addebito supplementare rispetto al piano tariffario principale dell’utente consumatore, avvengono automaticamente senza il preventivo ed espresso consenso da parte di questi”.