Ricciardi: “Senza misure festa per virus”
La maggiore tendenza a uscire e ad affollare i negozi nella settimana del Black Friday, e come accadrà per gli acquisti di Natale, “incideranno sull’aumento dei casi Covid”, la cui curva è in salita anche questa settimana. Le situazioni di affollamento senza misure di sanità pubblica e nel periodo invernale “sono una festa per i virus”. Lo ha affermato Walter Ricciardi, docente di igiene all’Università Cattolica di Roma, commentando i dati del monitoraggio della Cabina di regia ministero della Salute-Istituto superiore di sanità (Iss), con i principali indicatori in salita. “Tutti gli eventi di aggregazione, come sappiamo, sono a rischio. Lo sarebbero meno se noi non fossimo, oggi, tra gli ultimi per copertura vaccinale tra i grandi Paesi”.
“Siamo passati dall’essere tra i primi per copertura vaccinale all’essere fanalini di coda. Questo ci mette in condizioni di grande vulnerabilità – sottolinea – E’ chiaro che se noi alteriamo i pilastri della resistenza al virus, che sono la vaccinazione e le misure di sanità pubblica, a maggior ragione quando ci saranno le consuete aggregazioni natalizie ci sarà una maggiore esposizione alla trasmissione virale. E registreremo un ulteriore aumento”. Insomma la politica sanitaria nei confronti delle epidemie “è fondamentale. Se non viene fatta, se non viene soprattutto basata sui vaccini e sulle misure di sanità pubblica, in primis l’uso di mascherine nei luoghi affollati, il trend di aumento, che vediamo anche nei dati di sorveglianza di questa settimana, continuerà. E continueranno i morti alimentando una strage silenziosa”, conclude Ricciardi.
Bassetti: “Monitoraggio Iss-ministero sbagliato e anacronistico”
Il monitoraggio Covid settimanale dell’Iss-ministero della Salute “è totalmente anacronistico e sbagliato. Ci danno dei dati di circolazione virale misurando parametri, Rt, incidenza, senza dirci che tipo di pazienti arrivano in ospedale ma solo che c’è della gente con un tampone positivo. Questo non vuol dire nulla, un conto un asintomatico trovato per screening in ospedale altro è un paziente che arriva con polmonite e deve essere ricoverato. Sono report che computano numeri. Dire che c’è stato un incremento del 2% di persone in ospedale non vuol dire nulla”. Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Matteo di Pavia.
“Nel mio reparto ho sicuramente persone con Covid ricoverate ma nessuno sta male come nel 2020-21, ho anche tanti che sono positivi al tampone Covid dopo essere ricoverati – aggiunge – Speravo cambiasse questa politica del tamponamento seriale, ci sta portando di fronte a due pesi e due misure: un soggetto con l’influenza lo mettiamo in un reparto normale e uno con il Covid in un bunker. Oggi non ha senso tutto questo”.
Il Sars-CoV-2 “circola ovunque e sta facendo milioni di contagi e non fa danni. Serve una logica diversa, proteggiamo i più fragili, per questo servono numeri più specifici. Mi auguro – conclude – che la si finisca con i reparti Covid, ma si creino delle bolle dove il paziente entra per specialità, se ha un problema cardiologico va in reparto dove ci sarà una bolla, una stanza separata, per chi ha il Covid. Gli enormi lazzaretti per le persone positivi speso siano finiti”.
Pregliasco: “Aumento casi durerà oltre dicembre”
“Direi che quello che emerge dal monitoraggio Covid è un andamento previsto di questa onda di risalita, che definisco onda e non ondata, e che incrementerà secondo i modelli matematici fino a oltre il mese di dicembre. Credo che questi dati dimostrino come le condizioni meteorologiche favorenti, la nuova variante Omicron in ascesa”, cioè la famiglia Cerberus di BQ.1 e BQ.1.1, “e la copresenza anche di forme influenzali creeranno un po’ di problemi agli ospedali. Però ora siamo in grado di gestirli meglio”. E’ l’analisi del virologo Fabrizio Pregliasco, che commenta all’Adnkronos Salute il quadro che emerge dall’ultimo monitoraggio Covid, caratterizzato da quasi tutti gli indicatori in risalita, ricoveri compresi.
Per il docente di Igiene dell’università Statale, sulla nostra capacità di controllo influiranno senz’altro i richiami vaccinali. Le quarte dosi vanno a rilento e, avverte Pregliasco, “credo che la cosa fondamentale sia quella di rilanciare l’importanza delle vaccinazioni, sia quella anti-Covid che l’antinfluenzale. Per Covid sono cruciali i richiami per i soggetti più fragili e a rischio. Questo – osserva – farà la differenza rispetto alla possibilità di gestione di questa onda che è naturale in una fase di transizione fra la pandemia che c’è stata e l’endemia che continuerà a evidenziarci la presenza di questo virus, proprio con delle onde” periodiche. “Onde che – conclude Pregliasco – salvo l’insorgenza di nuove varianti, penso saranno come quelle di un sasso nello stagno, come dico spesso. Quindi siamo davanti a una situazione governabile, gestibile con attenzione. Ma non dobbiamo abbassare la guardia e la responsabilità dei singoli è fondamentale”.
Rt a 1,04: incidenza sale a 388 casi ogni 100mila
Continua la risalita della curva Covid in Italia. “Sale l’incidenza settimanale a livello nazionale: 388 ogni 100mila abitanti (18-24 novembre contro 353 ogni 100mila abitanti (11-17 novembre)”. Lo evidenzia il report Covid con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (Iss).
Cresce anche l’indice di contagio Rt che sfonda (1,04) simbolicamente la quota della soglia epidemica fissata a 1 “in aumento rispetto alla settimana precedente e superiore alla soglia epidemica”. Lo sottolinea il report Covid con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (Iss).
“Nel periodo 2-15 novembre – si legge nel report – l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,04 (range 0,80-1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente e superiore alla soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero aumenta e si trova appena sopra la soglia epidemica: Rt=1,07”
“Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 12% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 24 novembre) contro l’11% (rilevazione al 17 novembre)”. Mentre “il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 2,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 24 novembre) contro il 2,5% (rilevazione al 17 novembre)”. (Adnkronos)