La guerra in Ucraina ha evidenziato alle coscienze collettive le atrocità della guerra, le perdite multiple a cui è esposto chi è costretto a fuggire dalla propria terra e dagli affetti, per cercare protezione e riparo in terra straniera. Oggi c’è maggiore consapevolezza circa la particolare condizione di vulnerabilità di bambini e ragazzi soli, senza riferimenti di adulti significativi, cosiddetti minori stranieri non accompagnati (MSNA), allontanati dagli scenari di guerra nella speranza di proteggerli salvando loro la vita, ma al tempo stesso esponendoli ai grandi pericoli di essere vittime della tratta e di organizzazioni criminali, esposti allo sradicamento culturale, affettivo e sociale. La lezione appresa in questi anni è che l’accoglienza va declinata con l’inclusione, non può prescindere dal tutelare il diritto di bambini, bambine, adolescenti e famiglie all’ascolto e alla partecipazione attiva ai processi di tutela e cura che li riguardano, in uno scambio dinamico con i diversi contesti di vita.
In linea con questa visione, il Coordinamento la Rete pugliese dei servizi per il contrasto della violenza sull’infanzia ha individuato strategie, metodologie e strumenti tesi ad armonizzare, orientare e integrare le azioni dei tanti attori dell’accoglienza, della presa in carico, della tutela e della cura.
Il lavoro di scambio e confronto avviato a livello internazionale tra le società scientifiche, che si occupano di benessere psicologico nelle esperienze potenzialmente traumatiche, viene condiviso attraverso materiali semplici, di facile divulgazione ma supportati scientificamente, tradotti in diverse lingue, rivolto ai diversi stakeholders chiamati a promuovere contesti accoglienti e resilienti.
In linea con le Linee Guida IASC del Comitato Permanente Inter-Agenzia delle Nazioni Unite, sugli interventi di salute mentale e supporto psicosociale nelle emergenze, i documenti rappresentano dei piccoli strumenti ad uso delle comunità e dei diversi operatori per ridurre l’impatto degli stress traumatici, ristabilire e rafforzare la resilienza e l’adattamento dei profughi.
La rete regionale prevede quanto ritenuto essenziale dalle Linee Guida IASC cioè l’architettura multilivello, la governance e il coordinamento inter-agenzia, l’approccio multidisciplinare e la presa in carico integrata dei bisogni di chi vive condizioni di vulnerabilità peculiare come i rifugiati, minori e adulti.
Si ringrazia per il lavoro prezioso Maria Grazia Foschino Barbaro- referente del Coordinamento della Rete pugliese dei servizi per il contrasto della violenza sull’infanzia e Direttrice della Scuola di Psicoterapia Cognitiva AIPC di Bari, Zlatina Kostova – formatrice internazionale in Trauma-Focused Cognitive Behavioral Therapy (TF-CBT) e rappresentante della National Child Traumatic Stress Network (NCTSN) in Italia, Francesca Filograsso – psicoterapeuta in formazione presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva AIPC di Bari.