Mantenere le sanzioni e rafforzare la nostra difesa: questa la linea della Nato sul conflitto in corso. Zelensky definisce ‘efficaci’ le misure di isolamento economico verso la Russia ma insiste nel fare di più. Coprifuoco di una settimana a Gostomel dove sembrano essere scomparse 400 persone. Continua la polemica sulla strage di Bucha.
La Nato avverte: ‘Dobbiamo essere pronti ad un lungo confronto con la Russia, per questo dobbiamo mantenere le sanzioni e rafforzare la nostra difesa’. Intanto, circa 1.700 rifugiati ucraini sono arrivati a Tijuana, in Messico sperando di riuscire a entrare negli Stati Uniti.
Strage a Bucha, Cremlino: ‘mostruosa messinscena’
Anche vicino San Diego si spingono i profughi ucraini, qui si attrezzano palestre per accoglierli. Sul terreno continuano i pesanti combattimenti nell’Est dell’Ucraina e Kiev invita i residenti delle regioni di Lugansk, Donetsk e Kharkiv ad evacuare. A Mariupol i soldati russi avrebbero allestito crematori mobili per bruciare i corpi degli abitanti uccisi. Dalla capitale arriva la denuncia della scomparsa di oltre 400 persone da Gostomel, dove alle 6 di stamani è scattato un coprifuoco di una settimana. Non si placano le tensioni sulla strage di civili a Bucha e le accuse alle truppe russe. Il Cremlino insiste nel definirla una ‘mostruosa messinscena’ da chiarire attraverso ‘un’indagine obiettiva e indipendente’. Anche Pechino si mostra sulla stessa linea.
Zelensky: sanzioni efficaci ma non abbastanza
Berlino afferma che la posizione russa ‘non è sostenibile’ alla luce delle immagini satellitari. Il premier britannico Johnson parla di genocidio. E proprio Gran Bretagna, insieme a Usa e Ue procedono decise su un quinto pacchetto di sanzioni che a Zelensky sembrano “efficaci” ma – dichiara – non abbastanza”. Il premier italiano Draghi assicura la copertura senza gas russo fino a ottobre e sul prezzo dell’energia dice “andremo avanti con provvedimenti nazionali”. “Vogliamo la pace o il condizionatore acceso?”, aggiunge. Mosca replica: daremo il gas ad altri. Intanto dalla Turchia, Orban chiede a Putin ‘un cessate il fuoco immediato’ e lo invita a Budapest.
L’esortazione al popolo a ripristinare le attività produttive nel Paese
“Ho tre richieste oggi per il Consiglio atlantico: armi, armi, armi”. Così, lapidario, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba al Consiglio atlantico. E intanto l’Ucraina chiede aiuto a Praga e Bratislava per riparare le apparecchiature militari danneggiate durante i combattimenti contro le forze russe. Lo hanno sottolineato i ministeri della difesa della Repubblica Ceca e della Slovacchia. Sul fronte delle attività interne nel Paese sotto assedio, il presidente – nel suo consueto messaggio quotidiano via social – ha esortato la popolazione a “fare tutto il possibile per ripristinare il lavoro delle aziende locali, le attività commerciali e ristabilire le piccole e medie imprese sul nostro territorio là dove è sicuro e possibile lavorare”.
Antonella Palermo – Città del Vaticano