Blasi chiarisce: “Quello che stiamo osservando – dice – è che cominciano ad esserci più pazienti che hanno bisogno di Cpap”, di terapia ventilatoria. “Questo appare il trend. Diciamo che nel nostro Pronto soccorso arrivano tra i 3 e i 6 pazienti da ricoverare al giorno, però apparentemente adesso c’è un po’ di aumento di gravità”. Attualmente al Policlinico per Covid “abbiamo 7 persone in Cpap e una o 2 in terapia intensiva, su 32 letti. Questo nella parte non materno-infantile. Non sono numeri alti, ma la settimana scorsa in Cpap c’erano 1-2 pazienti. Quindi l’impressione è che la fascia di popolazione che viene colpita ora è forse più delicata. Non saprei, avendo un osservatorio limitato – ripete – ma sembra che Covid abbia fatto come uno ‘scalino'”.
Per adesso però non sono stati necessari cambiamenti a livello organizzativo. “Non stiamo aprendo altri letti – conferma Blasi – Poi è possibile che in settimana si debba fare, perché se cominciassero ad arrivare troppi pazienti che richiedono Cpap, bisognerebbe aprire un reparto adatto alla semintensiva. In questo momento siamo abbastanza limitati nei numeri. Il problema è che il Pronto soccorso è pieno di persone non Covid e l’ospedale deve far fronte all’insieme del ‘non Covid’ e del Covid che apparentemente è un po’ più intenso”. Quindi è una fase di osservazione. “Oggi ci siamo riuniti e ci siamo detti che vediamo cosa succede nei prossimi 2 o 3 giorni, perché se continua così dobbiamo aprire un altro reparto”.