Zelensky: “L’UE ha capito cosa ci serve”

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Il capo di stato ucraino ringrazia il presidente del Consiglio europeo, in visita a Kiev. Michel è andato anche a Borodyanka, uno dei teatri dei massacri di civili. Da qui, ha aggiunto Zelensky, ha convenuto su un punto: “Niente pace senza giustizia”.

Non nasconde ottimismo Volodymyr Zelensky nel video serale che chiude il 56esimo giorno di guerra. “Oggi siamo decisamente un passo più vicini alla pace” dice il presidente ucraino, riferendosi anche all’evento per lui più importante della giornata: la visita a Kiev del presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Con Michel per discutere di come l’Unione europea può aiutare Kiev

“Ho tenuto colloqui molto approfonditi con Charles Michel su molti aspetti delle relazioni tra l’Ucraina e l’Unione europea. La cosa principale è, ovviamente, proteggere il nostro stato e mantenere il funzionamento stabile di tutte le strutture statali e di tutte le istituzioni. Abbiamo discusso dei passi concreti dell’Unione Europea per aiutare il nostro Paese. In particolare, in termini difensivi, finanziari e sanzionatori”.

L’adesione dell’Ucraina all’Ue

Ma al centro dei colloqui tra il presidente Zelensky e Charles Michel non poteva mancare il punto più importante della cooperazione tra Bruxelles e Kiev: l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea. “Il secondo grande tema dei colloqui è il nostro avanzamento verso l’integrazione europea. Questo è il momento storico in cui possiamo sviluppare la massima velocità nell’adesione all’Unione europea. Abbiamo già dimostrato che lo stato e le istituzioni pubbliche ucraine sono abbastanza efficaci da resistere anche alla prova della guerra”.

Il ruolo dell’Ue nella ricostruzione

“Il terzo grande tema dei nostri colloqui – ha proseguito Zelensky – è la preparazione dei passi necessari per la ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra. Abbiamo anche discusso di cosa possiamo fare insieme all’Unione europea per affrontare le minacce alla sicurezza alimentare ed energetica in Europa e nel mondo poste dalla Russia. La ripresa delle esportazioni di prodotti agricoli ucraini e il blocco della capacità della Russia di ricattare l’Europa con risorse energetiche sono le massime priorità per tutti nel continente” ha concluso il capo di stato ucraino.

“Non può esserci pace senza giustizia: inchioderemo l’esercito russo alle sue responsabilità”

Facendo poi riferimento alla visita di Michel a Borodyanka, uno dei luoghi dei massacri che hanno colpito la popolazione civile, Zelensky ha sottolineato che il presidente del Consiglio europeo ha convenuto con lui su un punto: “Non può esserci pace senza giustizia. Faremo tutto il possibile per assicurare alla giustizia ogni militare e comandante russo colpevole di crimini di guerra. La tecnologia moderna consente di chiarire molti dettagli. Ogni cognome, ogni indirizzo di casa, ogni conto bancario, troveremo tutto noi”. Il presidente ucraino non va per il sottile: “La Russia deve essere riconosciuta come uno stato sponsor del terrorismo e le forze armate russe devono essere riconosciute come un’organizzazione terroristica”, aggiungendo poi un riferimento alle nuove sanzioni che dovranno colpire Mosca e il governo di Putin: “L’Unione Europea sta attualmente preparando un sesto pacchetto di sanzioni. Ne abbiamo discusso oggi con Charles Michel. Stiamo lavorando per renderlo davvero doloroso per la macchina militare russa e per lo stato russo nel suo insieme”.

Prosegue il ritorno alla normalità

Ancora un riferimento, nelle parole del capo di stato ucraino, al ritorno alla normalità che in vaste aree del Paese continua a registrarsi da diversi giorni, da quando cioè le truppe russe si stanno concentrando sul Donbass: “Continua il ritorno alla vita normale delle città e comunità liberate dell’Ucraina. 934 insediamenti sono già stati liberati. La polizia ha ripreso il lavoro in 435 insediamenti. L’autogoverno locale ha iniziato a lavorare in 431 comunità. L’opera del quartier generale umanitario è stata avviata in 361 insediamenti. Stiamo gradualmente ripristinando l’accesso delle persone ai servizi medici ed educativi, agli enti di protezione sociale. Stiamo ripristinando le infrastrutture stradali, l’elettricità, il gas e l’acqua”.

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