Sostenibilità, Bertone (Acqua Sant’Anna): “Deposito cauzionale plastica diventi norma Ue”

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(Adnkronos) – “Sì al deposito cauzionale, a livello europeo, sul materiale plastico come già avviene in altri Paesi”. Non ha dubbi Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato Acqua Sant’Anna che, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, ne spiega le ragioni. “L’unico obiettivo – sottolinea – è solo di tipo ambientale, cioè di non far trovare più un contenitore, che sia di plastica o di alluminio, nell’ambiente”. “Questo – avverte – perché la cauzione ripaga lo sforzo di riportare nel giusto ‘contenitore’ di riciclo la bottiglia usata. Poi queste bottiglie devono essere macinate in plastica da buttare via”. 

“Infatti – rimarca – non vengono assolutamente riempite nuovamente le bottiglie inserite nel contenitore. Vedendo la linea di imbottigliamento di uno stabilimento di acqua minerale si capisce che non è possibile imbottigliare ‘una cosa’ schiacciata, rovinata”. “Tantissimi Stati – sottolinea Bertone – in giro per il mondo hanno già applicato il depositi cauzionale che appunto prevede che poi si riprendano i soldi della cauzione. Bisogna considerare una cauzione non superiore ai 10 centesimi, 5 centesimi va bene, altrimenti si rischia che costi più della bottiglia stessa”.  

“E’ necessario – avverte – introdurre una cauzione giusta, altrimenti invece di proteggere il mercato si creano delle truffe, facendo delle bottiglie per ottenere la cauzione”. “In America – fa notare il presidente Bertone – tutti i barboni che vivono ai margini vanno a recuperare tutte le bottiglie vuote, separandole per colore e tipo per poi andare a prendersi la cauzione. Quindi piuttosto che non fare nulla si guadagnano un pasto per dei turisti che non hanno avuto voglia di fare un passo in più cercando un cestino dove gettare le bottiglie”.  

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(Adnkronos) – “Sì al deposito cauzionale, a livello europeo, sul materiale plastico come già avviene in altri Paesi”. Non ha dubbi Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato Acqua Sant’Anna che, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, ne spiega le ragioni. “L’unico obiettivo – sottolinea – è solo di tipo ambientale, cioè di non far trovare più un contenitore, che sia di plastica o di alluminio, nell’ambiente”. “Questo – avverte – perché la cauzione ripaga lo sforzo di riportare nel giusto ‘contenitore’ di riciclo la bottiglia usata. Poi queste bottiglie devono essere macinate in plastica da buttare via”. 

“Infatti – rimarca – non vengono assolutamente riempite nuovamente le bottiglie inserite nel contenitore. Vedendo la linea di imbottigliamento di uno stabilimento di acqua minerale si capisce che non è possibile imbottigliare ‘una cosa’ schiacciata, rovinata”. “Tantissimi Stati – sottolinea Bertone – in giro per il mondo hanno già applicato il depositi cauzionale che appunto prevede che poi si riprendano i soldi della cauzione. Bisogna considerare una cauzione non superiore ai 10 centesimi, 5 centesimi va bene, altrimenti si rischia che costi più della bottiglia stessa”.  

“E’ necessario – avverte – introdurre una cauzione giusta, altrimenti invece di proteggere il mercato si creano delle truffe, facendo delle bottiglie per ottenere la cauzione”. “In America – fa notare il presidente Bertone – tutti i barboni che vivono ai margini vanno a recuperare tutte le bottiglie vuote, separandole per colore e tipo per poi andare a prendersi la cauzione. Quindi piuttosto che non fare nulla si guadagnano un pasto per dei turisti che non hanno avuto voglia di fare un passo in più cercando un cestino dove gettare le bottiglie”.  

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