“Molti Paesi sostengono di essere disponibili a partecipare alla risoluzione della crisi ucraina”, ha proseguito la portavoce, secondo cui “alcuni lo fanno sinceramente, altri perseguono i propri obiettivi egoistici, cercando di ‘incunearsi’ nel processo negoziale per ottenere dividendi in politica estera”.
“Tuttavia, è strano per noi ascoltare proposte di mediazione da Paesi che, fin dall’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, hanno assunto una posizione anti-russa inequivocabile e molto aggressiva”, non solo sostenendo “il regime sanguinario di Kiev”, ma fornendo assistenza militare e tecnico-militare e “pompando deliberatamente in Ucraina le armi più moderne. È noto che l’Italia, insieme a una vasta gamma di armi e attrezzature militari, fornisce a Kiev mine antiuomo”, ha aggiunto Zakharova.
“Queste azioni irresponsabili non solo moltiplicano il numero delle vittime, anche tra la popolazione civile del Donbass, ma ritardano la fine del conflitto – ha concluso la portavoce – Gli sponsor occidentali di Kiev, tra cui purtroppo l’Italia, non pensano nemmeno di fermarsi, anzi, stanno aumentando le forniture. Ovviamente, data la posizione di parte assunta dall’Italia, non possiamo considerarla né un’intermediaria onesta né una possibile garante del processo di pace”.