Dal mare di Sorrento ai treni di Italo, l’epopea del patron Msc Gianluigi Aponte
(Adnkronos) – “Post nubila phoebus” è la scritta in latino che compare sotto lo stemma di Sant’Agnello, piccolo centro della Penisola sorrentina di oltre 8mila anime. Significa che dopo le nuvole tornerà a splendere il sole ed è una frase che racchiude tutta la voglia di indipendenza espressa dagli abitanti di questo gioiello del Golfo di Napoli, incastonato tra Sorrento e Piano di Sorrento e collocato su una terrazza di tufo che domina a picco il mare da un’altezza di circa 50 metri, fino a quando i suoi rioni ottennero nel 1866 da re Vittorio Emanuele II il permesso di costituire un comune autonomo. Quel mare, lo stesso che stregò Lucio Dalla ispirandolo nella composizione di ‘Caruso’, e quel profondo desiderio di essere l’artefice del proprio destino e della propria fortuna hanno accompagnato sin dalla giovane età l’armatore Gianluigi Aponte, fondatore e patron della Msc (Mediterranean Shipping Company SA), nato a Sant’Agnello il 27 giugno del 1940. “Dopo la